giovedì 24 gennaio 2013

Nuove tecnologie: social network, smartphone e tablet responsabili dell'insonnia


Cresce il numero di italiani che si rivolge ai centri di medicina del sonno perché non riesce a dormire.
I responsabili dell’insonnia sarebbero le nuove tecnologie: dai social network ai tablet, dagli smartphone all’ansia di essere sempre connessi.
Le vittime del jet lag sociale fino a tre anni fa erano pochissime, oggi invece sono aumentate del 40%. Sotto i 45 anni, poi, la metà degli insonni deve dare la colpa agli aggeggi hi tech.
A far scattare l’insonnia, ci sarebbero in pole position l’illuminazione dei tablet. Secondo uno studio del Lighting Research Center del Renselaer Polytechnic Institute di Troy, negli Usa, passare due ore su un tablet retroilluminato fa diminuire del 22% la melatonina, l’ormone che regola i cicli di sonno e veglia.
I giochi sul web o i social network, spiegano gli esperti del Sleep Disorder Center del JFK Medical Center di Edison, determinano un’attività psichica intensa che, unita all’illuminazione di tablet e smartphone, sposta l’orologio biologico in avanti. In questo modo i ritmi naturali vengono scardinati ed è impossibile dormire bene.
La cura per l’insonnia hi tech passa per una terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a eliminare i comportamenti insani e a ritrovare il sonno. Partendo da un primo, semplice consiglio: staccare telefono, computer e tablet due ore prima di andare a letto.

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